venerdì 16 maggio 2008

LA COSTA SALENTINA IN CANOA


SCHEDA N. 10 Da Castro a Porto Miggiano Km.9 a/r

Costa : Versante Adriatico
Condizioni meteo: Buono : W. SW.
NW. se venti molto moderati.
Traversie : N.NE.E.SE.S.
Localita’ base : Provenendo da Lecce, si dovra’ raggiungere la cittadina di Castro marina, quivi il porto. La soluzione consigliata e’ la seguente:
Da Lecce, prendere la superstrada per Maglie, proseguire sempre perche’ sulla superstrada e , poco dopo Maglie, bisogna prendere l’uscita per Castro.
Punto d’imbarco: Il porticciolo di Castro (Da tenere presente che vi sono due piccoli porticcioli (vedi foto scheda n. 13): quello dei pescatori e quello turistico, tra loro vicinissimi; il porto che ci interessa e’ quello turistico , facilmente individuabile.
Parcheggio auto: In zona immediatamente sopra i porticcioli.

Si premette che la costa di cui alle schede seguenti e’ particolarmente interessante, per la caratteristica dei luoghi aridi, pietrosi, quasi inospitali (percio’ affascinanti), nonche’ per le numerose grotte.
Usciti quindi dal porticciolo ed accostati alla parete dell’alta scogliera che protegge il porto dai venti di tramontana, puntare diritti verso la punta (Mucurune) uscendo in mare aperto verso N.NW. Si scorge subito la prima grotta del nostro itinerario: Grotta della Palombara così denominata per la presenza al suo interno di piccioni (palombi). La bocca della grotta ha la forma di una tenda araba e misura un’altezza di circa 8 metri. Se vi penetra molta luce (la mattina presto) la grotta rimanda numerose rifrazioni di colori e di luci che si riflettono in un mare turchese.
Quindi ci si dirige ancora a N. lungo una nuda scogliera ; si arriva alla Grotta Ritunnedda, (Grotta azzurra) cosi’ denominata per i riflessi di colore azzurro. Ancora piu’ avanti si giunge alla grotta del Giustino con ingresso a pelo d’acqua ed un angusto foro in alto.
Ancora piu’ avanti e doppiata la punta, si giunge alla “Grotta della Zinzulusa”, solenne ed austera con un ingresso maestoso, abitata da uomini primitivi, stante le numerose testimonianze archeologiche. Soltanto da terra si puo’ visitare percorrendo un lungo itineraio costituito da , meandri , cunicoli e budelli.
La grotta prende il termine Zinzulusa per la somiglianza delle stalattiti all’interno, con gli stracci ed i brandelli di stoffa che da queste parti di chiamano “zinzuli”.
Lasciata l’insenatura riprendiamo il percorso superando la punta (Punta Cocuzza) notando che la scogliera diventa gradatamente
piu’ bassa e di diverso colore (grigio-antracite).
Siamo entrati in una ampia rada in localita’ Romanelli, aperta, insicura e battuta dai venti.
Al centro della rada, la Grotta Romanelli alta sul livello del mare circa 8 mt. il cui ingresso e sbarrato da una grata metallica essendo questo uno dei piu’ importanti giacimenti preistorici d’Italia.
Si prosegue superando l’estremita’ della rada; si costeggia fino a che la costa
non si allarga in una maestosa insenatura i cui costoni si presentano, come tutta la costa, pietrosi e dall’aspetto misterioso ed inospitale. Ancora grotte ed anfratti, poi altra baia con una minuscola spiaggetta che consentira’ un meritato riposo (mettersi al riparo dalla eventuale caduta di sassi).

Siamo a Porto Miggiano dal mare perennemente verde smeraldo, "protetto" dalla torre circolare omonima.

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